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Probabilmente é una delle prime foto scattate in
Via Mameli alla Chiesa Parrocchiale di San Giacomo. I marciapiedi erano
in lastre di pietra e il selciato di sassi grezzi del Lemme.
Via Goffredo Mameli, si noti il selciato fatto con i
ciottoli del Lemme e la carreggiata, centrale di blocchi di pietra che
furono rimossi completamente alla fine degli anni 50'.
La facciata di arenaria della Chiesa Patronale di
S. Giacomo (è uno dei monumenti medioevali meglio conservati del
Piemonte). La torre campanaria, settecentesca, a pianta ottagonale.
Il Portino, unica superstite delle quattro porte di accesso alla città.
Il Forte in tutta la sua maestosità. La
sua imponenza sovrasta Gavi come una possente sentinella che
la protegge e rassicura.
Piazza S. Rocco. Ingresso di Gavi da
levante e a sinistra Villa Gavina. Per aiutarvi a capire: dvoe si erge il
palo della luce, oggi c'é la Pasticceria-Bar Traverso.
Via Roma e inizio di Via Goffredo Mameli
arrivando da levante, a destra Pz. Dante
Piazza Roma e il palazzo delle scuole elementari
Leopoldo Gaetano Romano.
Piazza Roma e via Roma. Notate l'assenza di case dietro la piazza.
Confine di Gavi sulla sponda del Lemme,
barriera frontale a proseguo delle mura laterali che salivano al Forte.(Si
vede parte del muro tra i due campanili)
Gavi sulla sponda del Lemme sotto il ponte di Borgonuovo.
Gavi - Panorama da Sud-Ovest - Vigneti in Via Vallegge
Santuario di Nostra Signora della Guardia
e frazione Nebbioli con l'Osteria della Guardia.
Monte Tobbio, pellegrinaggio a N.S. di Caravaggio.
Santuario di N.S. della Guardia e N.S. di
Caravaggio sul Monte Tobbio.
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Parte 2/2
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La
storia di Gavi é legata per la piu' gran parte a quella meravigliosa
della Repubblica genovese, alla quale i gaviesi, si conservano
costantemente uniti e intimamente stretti per affinità di indole,
omogeneita' di abitudini, di usi, di costumi e
di idioma.
Va ricordato che Gavi e tuttora sotto la
Diocesi di Genova.
* * *
Di grande interesse storico e architettonico é l'antica parrocchiale di
San Giacomo, che
conserva della costruzione Romanica (XIV sec.) due portali, e nell'interno
(trasformato nel XVI sec.), tele pregevoli di maestri genovesi e una Madonna di
Gandolfino D'Asti; gli affreschi cinque e seicenteschi nell'oratorio dei
Ss. Giacomo e Filippo.
* * *
Narra un'antica leggenda, che una
principessa francese di nome Gavina in fuga dal padre che non la concedeva
in sposa al suo innamorato, facesse costruire sul Monte Moro, nella riva
destra del torrente Lemme un maniero in
cui visse, fondando la città di Gavi, chiusa e protetta da un alto muro.
La rocca con l'attuale forte (382msl), é per l'appunto derivante da un
antico castello del XII sec.
Il vecchio castello fu trasformato in fortezza
su progetto di fra Fiorenzuola nel 1626-30, costruito dai genovesi, con le sue gallerie e i
complessi fabbricati fu adibito a casa penale dal 1885 al 1907.
Attualmente la fortezza mostra una pianta a stella con sei bastioni
sviluppati ad angolo acuto, uniti dalla cortina muraria.
* * *
Di
notevole importanza la parte vecchia della città con case e resti
medioevali
e la porta turrita chiamata Il Portino, l'unica rimasta delle 4 che davano
accesso alle mura della città. Il materiale usato per la sua costruzione
é quello tipico del periodo romanico, l'arenaria locale tagliata e
squadrata che si trova negli edifici più antichi di Gavi.
.
* * *
Molto interessanti sono anche i tre oratori nati come sede di altrettante
confraternite: quello dei Turchini, dei Bianchi e quello dei Rossi,
edificati tra il XV e il XVII secolo.
Tutti conservano pregevoli sculture, decorazioni e affreschi sei e
settecenteschi.
La particolarita' degli oratori sono i "Cristi",
i grandi Crocifissi riccamente decorati e le casse processuali con
sculture lignee. Suggestive le processioni, con i membri delle
confraternite nei loro antichi paramenti, i "Cristi" mantenuti
in equilibrio precario da un solo uomo a passi di danza, le decorazioni tintinnanti, le
soste e il cambio del portatore, molto spettacolare vista la mole del
Crocifisso.
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D'interesse nei dintorni sono i resti romani dell'anfiteatro e casa del
dazio dell'antica Libarna, il Santuario
di Nostra Signora della Guardia (anno1575 a 403msl), alcune antiche ville e un numero elevato
di castelli medioevali ben conservati sulle vette dei paesi limitrofi.
Suggestiva, ma va fatta con i dovuti accorgimenti, é l'ascesa al Monte Tobbio
(1172 msl). Dalla vetta oltre alla visita alla Chiesetta di N.S. di Caravaggio, nelle belle giornate estive, si può spaziare dal mare
di Genova alla Pianura Padana, fino alle Alpi e capire meglio la posizione
strategica di Gavi e della Vallemme.
Meritevole di un ampio discorso trattato
nelle pagine dedicate
Uva e
Vino
é l'ormai famoso nel mondo vino di questa
zona: il
Cortese di Gavi.
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